Cibo ed Emozioni: un cambio di paradigma

Il cibo lascia traccia, il cibo diventa il nostro corpo e la nostra mente.
Mangiare è soprattutto un’esperienza sensoriale.

E’ con questi concetti che il dott. Pier Luigi Rossi apre la serata conviviale di marzo del nostro club, introducendo una prospettiva nuova ed un punto di vista diverso sul cibo, il nutrimento, la salute e le emozioni che accompagnano l’atto conviviale del cibarsi.

Il piacere alimentare, imprescindibile ogni volta che ci sediamo a tavola, è generato dalla stimolazione dei cinque sensi.  La sazietà, aspetto di fondamentale importanza per il controllo del peso corporeo, è stimolata dagli alimenti. Sia il piacere che la sazietà sono governate dall’ipotalamo, struttura nervosa cerebrale che comanda il nostro comportamento alimentare. 

Situato nella zona interna ai due emisferi cerebrali, l’ipotalamo governa le nostre sensazioni vitali e alimentari in ogni momento della nostra esistenza, anche se non ce ne rendiamo conto. E’ lui il regista delle funzioni vitali e dell’intero metabolismo corporeo.

In pratica è come se fosse la finestra che unisce il mondo esterno a tutte le nostre cellule, ai nostri organi vitali. I neuroni dell’ipotalamo analizzano in ogni momento del nostro vivere la composizione del nostro sangue che varia con il cibo ingerito.

Nell’ipotalamo esistono i centri della fame, dell’appetito, della sazietà, della sete e il centro del piacere. Perché senza il piacere alimentare, il mangiare sarebbe stato una fatica e la natura ci ha pensato! Ed ha pensato anche di fermare l’atto alimentare creando la sensazione della sazietà.

Per questo anche il gesto di portare il cibo dal piatto alla bocca non è neutro, perché modifica la composizione del sangue e crea salute o patologia.

Siamo liberi di scegliere?

Alla luce di questo chiedersi se siamo davvero liberi nelle nostre scelte alimentari, e se qualcuno approfitta di queste consapevolezze, è una domanda che sorge spontanea. Il dott. Rossi a questo proposito ci avverte di quanto siamo manipolati dal marketing e dalla costruzione artificiale dei prodotti alimentari. L’attuale produzione agro-alimentare e commercializzazione degli alimenti è dominata dalla massima appetibilità e dalla minore sazietà.

All’interno di questo scenario quindi il frazionamento dei contatti con il cibo ogni tre ore che il Rossi propone, ha l’obiettivo di impedire impennate dei valori della glicemia post-prandiale che causano un forte incremento dell’insulina, responsabile dell’accumulo di adipe e della continua sensazione di fame. 

“Estremamente utile e necessario è realizzare ogni giorno un’alimentazione consapevole. Il cibo è la migliore medicina naturale per vivere a lungo e in salute.” 

Conclude così il dott. Rossi, dopo averci regalato un intervento davvero illuminante.

Per approfondire queste tematiche,
interessanti ed accattivanti nella loro semplicità sono suoi i testi:

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